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Maggiore Domenico Turitto

Maggiore Domenico Turitto

Maggiore Domenico TurittoDomenico Turitto nasce a Cassano delle Murge (Bari) il 25 maggio 1847.

Intrapresa la carriera militare, esce col grado di sottotenente nel 1866 dall’Accademia militare di Modena, in tempo per partecipare alla 3a guerra d’Indipendenza dell’Italia.

Viene promosso tenente nel 1873 e raggiunge il grado di capitano nel 1882. Nel 1885 partecipa alla spedizione del colonnello Saletta per la occupazione di Massaua dove rimane in quel lembo d’Africa. Nel 1886 riceve una Menzione Onorevole, mutata poi nella Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Tornato in Italia, presta servizio nel 37° reggimento fanteria e successivamente come aiutante di campo del generale Carlo Genè.

Riparte per l’Africa il 2 novembre 1887, con la spedizione del generale Alessandro Asinari Di San Marzano, destinato al battaglione Cacciatore Autonomo da dove, nel 1888, viene trasferito nel I Reggimento fanteria indigena. Nel 1889 assume il comando del IV battaglione indigeni.

Nel 1890 torna in Italia dove presta servizio nel 5° reggimento fanteria come aiutante di campo della brigata “Aosta”.

Alla fine del 1892 torna in Eritrea per assumere il comando del I battaglione indigeni.

Nel 1893 viene promosso maggiore e il 17 luglio 1894 partecipa al combattimento per la conquista della città sudanese di Cassala, guadagnando la croce di cavaliere dell’ordine dei SS.Maurizio e Lazzaro con questa motivazione: “Per l’abilità e l’energia spiegata durante il combattimento, e per la perseveranza posta nel tentare di raggiungere il nemico fuggente”.
Rimane col suo battaglione in questa città fino alla vigilia di Adua.
Posto il suo battaglione in avanguardia della Brigata Indigeni comandata dal generale Albertone, spinto da questi ad occupare un colle verso Adua, qui alle prime luci dell’alba viene attaccato da una colonna dell’esercito etiopico in marcia, accendendo così la battaglia di Adua. Anziché ripiegare sul grosso della brigata, preferì accettare il combattimento per dare tempo al generale Albertone di posizionare la Brigata.

Morirà quel 1° marzo 1896 e gli verrà concessa la medaglia d’argento al valor militare alla memoria con questa motivazione: “Comandante il battaglione d’avanguardia della brigata indigeni sostenne da solo il primo urto delle masse nemiche, spiegando energia e coraggio esemplari. Lasciò la vita sul campo”.